La vitiligine

Cos’è la vitiligine

La vitiligine è una malattia della pelle che si manifesta con la comparsa di chiazze bianche sulla superficie cutanea, dovute alla scomparsa della melanina a causa di un processo autoimmune. Non è infettiva né contagiosa e si calcola che colpisca all’incirca l’1% degli abitanti del pianeta senza differenze significative di sesso o etnia.

Diversamente dalla credenza comune, la vitiligine è una malattia nota fin dall’antichità. Oltre ad essere citata già nei testi sacri indiani di due millenni fa, alcuni riferimenti sono presenti in documenti risalenti al II secolo a.C., come ad esempio quello che descrive il volto di Lucio Cornelio Silla come “mora aspersa di farina”. Nonostante sia conosciuta da millenni, solo negli ultimi anni si sta diffondendo un approccio terapeutico corretto che permette di curarla in maniera efficace.

La vitiligine non è legata ad altre alterazioni della salute o del fisico ed è dunque del tutto ininfluente sulla situazione clinica del paziente. Nonostante nei pazienti affetti da vitiligine si evidenzino difetti a carico della melanina presente anche in altri organi, come la retina o la coclea (orecchio), questi non hanno conseguenze sulle funzioni degli organi in questione.

Secondo alcuni studi la vitiligine è indicata come una malattia genetica, si tratta tuttavia di un’ipotesi mai del tutto verificata. Se nel 30% dei casi è possibile individuare un parente affetto da vitiligine nei primi due gradi di familiarità, nel restante 70% dei casi questa condizione non si verifica. In oltre venti anni di esperienza, il Dr. Giovanni Menchini e la sua equipe hanno incontrato solo tre nuclei familiari (su circa 18mila pazienti visitati) nei quali la presenza della vitiligine è costante a ogni generazione.

Le tipiche chiazze della vitiligine possono comparire a qualsiasi età. Un dato confermato anche dai nostri studi indica come nel 36% dei casi insorga prima dei 15 anni di età, ma i restanti casi si distribuiscono uniformemente nelle decadi successive, tanto che non è raro vedere una prima chiazza anche a settant’anni.

Le zone maggiormente colpite dalla vitiligine sono il volto, le estremità (mani e piedi) e i genitali, tuttavia questa patologia interessa comunemente anche altre aree del corpo. Il suo andamento clinico è particolarmente imprevedibile, nella maggior parte dei casi si evidenzia un’alternanza tra fasi di peggioramento e brevi fasi di miglioramento che spesso coincidono con la stagione primaverile.

Cause della vitiligine

Le cause (eziologia) e le modalità attraverso le quali si presenta (patogenesi) la vitiligine ad oggi non sono ancora del tutto note. Quello che è ormai appurato è che la malattia si scatena a seguito di meccanismi autoimmunitari in soggetti geneticamente predisposti.
Nel 90% dei casi non si riscontra una vera causa scatenante, mentre nel 10% restante, questa può essere riconosciuta in terapie radiologiche, antitumorali o fenomeni di stress particolarmente intensi.

Sintomi della vitiligine

La vitiligine si manifesta con un unico sintomo facilmente individuabile, la comparsa di chiazze bianche sulla superficie della cute, provocate dalla scomparsa del pigmento melanico, la sostanza che dà alla nostra pelle il suo caratteristico colore. A produrre la melanina è una specifica cellula della pelle, chiamata melanocita. E’ proprio il melanocita ad essere attaccato dalla vitiligine, la sua scomparsa provoca la mancanza di melanina e di conseguenza la formazione delle chiazze bianche, che altro non sono che aree di cute che assumono il loro colore base, il bianco.
Da uno studio recentemente svolto dal Dr. Giovanni Menchini e dall’equipe dell’Istituto Dermacademy di Pisa, si evidenzia che nel 30% dei soggetti affetti da vitiligine compaiono sulla cute anche dei nei con alone bianco (chiamati “Halo nevi di Sutton”, dal nome di colui che per primo li osservò) e come nel 50% dei soggetti si assiste alla formazione di ciuffi di capelli o di peli bianchi.

Tipi di vitiligine

Le forme cliniche della vitiligine sono due: la vitiligine bilaterale e la vitiligine monolaterale (anche detta segmentale). Esiste poi una ulteriore variante di questa patologia, caratterizzata dalla compresenza di entrambe le forme e chiamata forma “mista”, che non può però essere definita propriamente una terza forma.

vitiligine bilaterale

La vitiligine bilaterale o volgare

Nella vitiligine bilaterale (anche detta volgare) le chiazze si formano più o meno simmetricamente su entrambe le metà corporee (quella destra e quella sinistra) e le sedi più frequentemente colpite sono quelle già citate, il volto, gli arti e i genitali.
La vitiligine bilaterale è quella più frequente e costituisce oltre il 90% dei casi. Da una ricerca condotta dal Dr. Giovanni Menchini e dalla sua equipe si evince che oltre il 50% dei pazienti hanno una superficie corporea affetta dalle macchie della vitiligine inferiore al 10%, mentre solo il 4% ha macchie che ricoprono più del 50% della superficie corporea.
Solitamente, quando si parla di vitiligine in generale si fa riferimento alla forma bilaterale, ma in base alla disposizione delle macchie si possono distinguere diversi sottotipi:

  • la vitiligine acro faciale, che colpisce solo il volto e le estremità (forma più frequente di vitiligine)
  • la vitiligine genitale, che colpisce solo questa sede
  • la vitiligine generalizzata, quella che si estende per una superficie maggiore del 70% della pelle
  • la vitiligine mucosa, che colpisce prevalentemente le mucose di bocca e genitali
  • la vitiligine perinevica, che si caratterizza per la sola presenza di Halo nevi di Sutton
vitiligine segmentale

La vitiligine monolaterale o segmentale

Questa forma costituisce il restante 10% circa dei casi di vitiligine e si caratterizza per la formazione di una o poche chiazze in una sola metà corporea (la destra o la sinistra).
La peculiarità di questa forma sta anche nel modo con cui le chiazze si dispongono sulla pelle, l’epiteto “segmentale” è riferito al fatto che compaiono solitamente su un unico segmento di pelle. Anche in questo caso le chiazze di vitiligine possono manifestarsi in qualunque parte del corpo, ma più frequentemente al volto.
La vitiligine segmentale è caratterizzata anche da altre particolarità. Nei pazienti che ne soffrono, infatti, la probabilità di avere un familiare affetto da vitiligine è assai minore, così come inferiori sono i casi di patologie autoimmuni associate.
Sotto un profilo di andamento clinico, la vitiligine segmentale è caratterizzata da una comparsa molto rapida (si parla di qualche giorno) che arriva all’estensione definitiva quasi subito; al contrario. la ripigmentazione è più lenta rispetto a ciò che si osserva nella forma bilaterale, ma assai più stabile. Una volta che si induce un miglioramento clinico, è infatti difficile assistere a un peggioramento, come garantito dai risultati ottenuti in oltre 20 anni dal Dr. Menchini e dalla sua equipe.

vitiligine mista

La vitiligine mista

Come detto in precedenza, la forma mista non è una vera e propria forma di vitiligine, quanto piuttosto la formazione di chiazze di vitiligine bilaterale in corso di una vitiligine segmentale, o viceversa. La forma mista di vitiligine è piuttosto infrequente, tuttavia non rarissima, sembra infatti coinvolgere il 2% delle forme segmentali e il 21% delle forme bilaterali.

Malattie associate

Nei pazienti affetti da vitiligine si possono presentare anche altre malattie, la maggior parte delle quali di natura autoimmune.
Tra queste, le più frequenti sono:

  • Tiroidite di Hashimoto
  • Celiachia
  • Orticaria
  • Depressione
  • Diabete
  • Gastrite atrofica

Tra le patologie associate alla vitiligine, la più comune è la tiroidite Hashimoto, soprattutto tra le donne di età superiore a 40 anni. La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune caratterizzata dall’attacco del sistema immunitario nei confronti delle cellule della tiroide. Inizialmente questo attacco non causa una diminuzione della funzionalità della ghiandola tiroidea, che tuttavia deve essere monitorata attraverso esami del sangue specifici e con un esame ecografico della tiroide ogni anno.
Un sistema efficace per diagnosticarla è quello di eseguire esami del sangue per individuare la presenza di anticorpi rivolti verso componenti della tiroide, in particolare la tireoglobulina e la tiroeperossidasi.
Nel caso in cui le analisi evidenzino la presenza di questi autoanticorpi, la diagnosi di tiroidite di Hashimoto è certa. In questo caso è opportuno completare la diagnosi con un’ecografia tiroidea, che solitamente riscontra un quadro ecografico disomogeneo.
Dalla positività degli anticorpi alla comparsa della tiroide di Hashimoto possono passare anche molti anni. Data la difficoltà con la quale si individuano i primi segni clinici di questa patologia è opportuno eseguire annualmente gli esami del sangue per rilevare i livelli di ormoni tiroidei, in particolare TSH, FT3 e FT4.

Vitiligine cure

Nella sezione dedicata ai sintomi della vitiligine abbiamo visto che le chiazze di vitiligine si formano a causa dell’assenza di melanina, provocata a sua volta dalla scomparsa dei melanociti, le cellule produttrici della sostanza che dà il colore alla nostra pelle.
Durante gli ultimi 50 anni, la scienza ha formulato diverse ipotesi sulla causa della vitiligine, ma oggi è ormai certo che si tratti di una malattia autoimmune.
L’autoimmunità è un processo patologico che porta il sistema immunitario a danneggiare un organo del suo stesso organismo. Le malattie autoimmuni sono numerose e piuttosto frequenti nella popolazione, la vitiligine è una di queste.
Per questo il percorso di ricerca seguito dal Dr. Giovanni Menchini è articolato in due direzioni principali, l’analisi della cute e quella del sistema immunitario, vero e proprio nodo centrale della vitiligine.
Questo approccio ha permesso di concepire protocolli terapeutici sempre più efficaci, in grado di regolare al meglio la risposta immunitaria e di provocare l’interruzione dell’attacco autoimmune, causa della comparsa delle chiazze tipiche della vitiligine e, contemporaneamente, di indurre la produzione di nuovi melanociti.
Da questo approccio è nato il Protocollo controfasico, un’innovativa modalità terapeutica per la cura della vitiligine, ideata e sviluppata dal Dr. Giovanni Menchini e dal suo team in oltre 20 anni di studi e di esperienza diretta con oltre 12mila pazienti. Un sistema che attualmente è unanimemente riconosciuto come l’arma più efficace nella cura della vitiligine ed è citato in numerose pubblicazioni scientifiche e letture congressuali.

La crema alla piperina

Il Dr. Giovanni Menchini e lo staff dell’Istituto Dermacademy di Pisa hanno elaborato un altro strumento efficace per la cura della vitiligine. Si tratta della crema piperina, cominciata a testare nel 2007 con ottimi risultati, presentati al Congresso europeo di dermatologia tenutosi in Svezia nell’ottobre del 2010.
Le ricerche svolte a partire dagli studi del King’s College di Londra hanno permesso di comprendere che la piperina è in grado di aumentare la riproduzione dei melanociti e la produzione di melanina, senza tuttavia contrastare il peggioramento della vitiligine, che è una patologia di natura autoimmunitaria.
Per questo la crema alla piperina viene prescritta dagli specialisti dell’Istituto Dermacademy solo nei casi di vitiligine in fase stabile o in fase di miglioramento, come utile presidio alla ripigmentazione delle aree affette da vitiligine.

L’importanza della dieta nella cura della vitiligine

Non esistono studi confermati che correlino in maniera diretta l’evoluzione della vitiligine con la dieta. Da diversi anni gli specialisti dell’Istituto Dermacademy di Pisa stanno conducendo una ricerca sull’importanza del ruolo che il microbiota intestinale e cutaneo (l’insieme di batteri, funghi e virus che abitano la mucosa del nostro intestino e della pelle) hanno nella nascita e nell’evoluzione della vitiligine.
I microorganismi che abitano il nostro intestino e la nostra cute infatti hanno funzioni di regolazione del sistema immunitario molto importanti, non è improbabile che microrganismi inducano una risposta autoimmune verso i melanociti e dunque inducano la vitiligine. Essendo il microbiota intestinale fortemente influenzato dalla dieta, non è difficile supporre che una dieta errata possa facilitare lo sviluppo di un microbiota inducente la reazione autoimmunitaria caratteristica della vitiligine.
Per questo motivo nelle terapie che vengono prescritte dai medici dell’Istituto Dermacademy molta attenzione viene data alla dieta dei pazienti, i quali sono spesso invitati ad avviare terapie che hanno l’obiettivo di normalizzare il microbiota intestinale.

Protocollo controfasico

Il Protocollo controfasico è un’innovativa modalità terapeutica per la cura della vitiligine, ideata e sviluppata dal Dr. Giovanni Menchini e dalla sua equipe in oltre 20 anni di studi come evoluzione del protocollo terapeutico che ha sempre proposto ai suoi pazienti, caratterizzato da semplicità e grande efficacia.

La visita

La prima visita è un momento particolarmente importante per i pazienti che soffrono di vitiligine.

Durante il consulto iniziale al paziente vengono richieste una serie di informazioni (come ad esempio la familiarità con la malattia o la presenza di altri disturbi), in grado di fornire al Dr. Menchini e alla sua equipe le informazioni necessarie ad elaborare la terapia più adatta. Nel caso in cui siano già stati effettuati, al paziente sono richiesti anche i referti degli esami del sangue.
Nel corso della prima visita la cute del paziente viene osservata sotto la luce di Wood e vengono scattate tutte le fotografie necessarie ad analizzare al meglio la situazione specifica.
La prima visita termina con l’indicazione della terapia più appropriata in base alla fase di attività della malattia, secondo quanto espresso dal Protocollo controfasico. La terapia può comprendere vitamine, farmaci, integratori e fototerapia.
A distanza di un tempo variabile fra 2 e 4 mesi, al paziente viene chiesto si sottoporsi ad una visita di controllo. Anche in questo caso la cute del paziente viene osservata con attenzione con la luce di Wood e vengono scattate fotografie ad alta risoluzione. Lo specialista può così valutare se proseguire con la terapia o se prescriverne un’altra più adeguata alla fase specifica della malattia.

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    L’Istituto Dermacademy è la struttura sanitaria più grande della Toscana dedicata alla dermatologia e alla medicina estetica.
    Nato come polo di eccellenza di livello europeo nella cura della vitiligine, l’istituto si è evoluto in clinica dermatologica e centro di medicina estetica